“Ho partecipato con interesse alla iniziativa proposta dai circoli del Garda sul progetto del Collettore: si tratta di un intervento ormai improcrastinabile per far fronte a quella che si sta configurando come un’urgenza ambientale, prima ancora che un’opportunità rilevante sul piano socioeconomico per i nostri comuni rivieraschi”. Così la vicecapogruppo del PD in Consiglio regionale Orietta Salemi sollecita a un impegno concreto sul collettore del Garda.

“L’attuale rete di collettamento del lago di Garda, risale a più di trent’anni fa e prevede un sistema che, per la sponda veronese, convoglia le acque reflue all’impianto di depurazione di Peschiera, ma il materiale delle condotte e delle tubazioni è corroso e del tutto inadeguato a far fronte alle esigenze demografiche e urbanistiche subentrate col tempo nell’area gardesana  – spiega Salemi -. Serve dunque agire e agire in fretta con assunzione di responsabilità da parte dei soggetti coinvolti e interessati. In particolare il Consiglio regionale ha votato a bilancio anche per il 2020 il contributo di 1.500.000 euro, ma la Regione Veneto deve continuare a garantire la compartecipazione ai costi dell’opera, considerandola di rilevanza strategica, così come fatto dal Ministero che si impegna, con 100 milioni di euro, a cofinanziare la realizzazione dell’opera, se contestualmente garantita la completa messa a regime del servizio idrico integrato, da cui l’intervento non può prescindere”.