carenza medici SonaOrietta Salemi, vicecapogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, interviene sull’allarme per la carenza di medici di base a Sona. “Le difficoltà che si stanno vivendo a Sona non sono purtroppo un’eccezione. Solo poco meno di un mese fa come consiglieri regionali veronesi abbiamo partecipato presso l’Ordine dei medici di Verona a un incontro utile tra medici e amministratori locali per un confronto sui vuoti della medicina territoriale – sottolinea la consigliera regionale veronese Orietta Salemi -. Quello che è emerso è che serve una programmazione regionale a breve e medio/lungo periodo. A breve, per intervenire su quella che è un’emergenza: 108 zone carenti solo in provincia di Verona delle quali una trentina forse coperte. ‘Forse’ perché ci veniva riferito dall’Ulss che alcuni medici, appena a contatto con la quantità di incombenze  burocratiche cui devono abituarsi, rinunciano al servizio assunto solo dopo qualche giorno. Sul medio/lungo periodo perché il problema è sistemico, culturale, sociale e va quindi affrontato strutturalmente. Servono medici, ma servono anche infermieri e operatori sanitari con un ruolo complementare al medico, per poter gestire una riorganizzazione della medicina di famiglia capace di dare risposte di domiciliarità o di assistenza diffusa e capillare”.

“Gli anziani oggi sono sempre di più e un sistema che valorizzi per esempio gli infermieri, insieme ai medici, come infermieri di famiglia potrebbe essere la chiave di volta del potenziamento di quel rapporto fiduciario tra paziente e medicina di base – conclude la consigliera regionale del Partito Democratico Orietta Salemi -. La vera sfida della nuova programmazione sociosanitaria veneta oggi è una risposta concreta alla domanda di cura che c’è sul territorio. Se il territorio funziona ne trae beneficio anche la rete ospedaliera e il servizio di emergenza oggi così impropriamente stressati”.