Verona fanalino di coda delle scelte regionali per la cultura. Salemi: «Pochi i contributi per manifestazioni e iniziative sull’identità veneta destinati ai soliti noti»

19 luglio 2020

Verona, 19 luglio 2020

«Solo briciole alla cultura veronese da parte della Regione Veneto». Non usa mezzi termini la consigliera regionale Orietta Salemi di Italia Viva, nel commentare le recenti Delibere pubblicate sul Bur lo scorso 17 luglio per i primi provvedimenti delle concessioni dei contributi per l’organizzazione di manifestazioni e iniziative di interesse regionale e di promozione e valorizzazione dell’identità veneta che lasciano Verona con un pugno di mosche.»

«In particolare – sottolinea Salemi – la Delibera 871, relativa alla Legge regionale 49/78 che fa capo al comparto Beni e attività culturali, prevede un importo di 475.250,00 euro: la provincia di Treviso, territorio di origine del Governatore Zaia, incamera 205.560,00 euro, il 43,2% dell’importo totale. Alla provincia di Verona sono destinati solo 62.000 euro di cui 25 mila euro al Comitato delle Pasque Veronesi e Comitato Veneto indipendente vicini alla Lega Nord, mentre al Bacanal del Gnoco, artefice del Carnevale di Verona, che ricordo essere il carnevale più antico d’Italia, vanno solo 4000 euro come a Malo e quasi alla pari con San Giorgio delle Pertiche o Sedico. Al Lessinia Film Festival per il momento neppure l’ombra di un euro. Arriveranno al prossimo giro?».

Prosegue Orietta Salemi: «Riguardo alla Delibera 873, relativa alla Legge regionale 14/2003, che prevede contributi a sostegno dei progetti presentati da Enti e da Associazioni per la realizzazione di iniziative di ricerca, di divulgazione e di valorizzazione del patrimonio culturale su cui trova fondamento l’identità veneta la fa da padrona la provincia di Vicenza, da cui fatalità provengono molti assessori, con 30.700 euro. La provincia di Verona si aggiudica solo 13 mila euro di cui altri 1.500 alla Pasque Veronesi e 10 mila al Comune di Badia Calavena, territorio storico del consigliere Valdegamberi, per la realizzazione di un documentario sulla storia della cultura e della lingua cimbra. Per l’ennesima volta Verona è fanalino di coda nelle scelte della Regione Veneto con poche risorse destinate agli “amici degli amici” senza considerare invece iniziative di spessore culturale come il Lessinia Film Festival o il Carnevale di Verona, senza parlare dei contributi per teatri e musica. E’ auspicabile che i prossimi provvedimenti tengano conto del valore storico e culturale della provincia scaligera e ricordiamo a Luca Zaia che esiste mondo fuori dalle mura di Treviso».